La stanza multisensoriale Snoezelen

Francesca Marexiano

Da sapere

La stanza multisensoriale Snoezelen nasce verso la fine degli anni Settanta dall’attività di due terapisti olandesi (Jan Hulsegge e Ad Verheul) come ambiente progettato per il benessere: uno spazio dove stimolare i cinque sensi in maniera controllata, adatto ad ogni persona, di qualsiasi età e qualunque sia il suo tipo di funzionamento.

Il neologismo deriva da due verbi olandesi:

  • snuffelen ovvero annusare, esplorare, curiosare;
  • doezelen ovvero rilassare, languore, sonnolenza

Il primo esprime la dimensione attiva e dinamica del metodo, mentre il secondo rappresenta la parte passiva del concetto (Quentin, Godderidge, D’Arfeuille, 2010).

L’approccio Snoezelen è volto a promuovere e migliorare il benessere delle persone attraverso la stimolazione sensoriale e a donare momenti di vita autentici. La filosofia di base dell’approccio è di donare alla persona un clima affettivo positivo e di portare benessere grazie a un luogo di incontro con l’altro e con sé stesso.

Il metodo Snoezelen è un’esperienza personale e soggettiva. Questo tipo di esperienza include una relazione che avviene in un luogo che ha come componente fondamentale la sensorialità della persona, riducendo le tensioni, motivando le proprie azioni e realizzando il proprio essere.

Nella stanza multisensoriale Snoezelen bambini e ragazzi con disabilità visiva o pluridisabilità vivono un'esperienza di stimolazione dei sensi vicarianti
La sensorialità è un aspetto fondamentale dell’esperienza nella stanza Snoezelen

Tre sono i livelli esperienziali: il divertirsi, il percepirsi “causa” e l’operare scelte volontarie. Questi tre assi permettono di aiutare anche le persone più gravi a rendere significative le proprie esperienze sensoriali.

Nella stanza multisensoriale Snoezelen, data l’apparecchiatura, non occorre fare “attenzione a”; con tutta serenità si può lasciare il ragazzo a esplorare, toccare e fare ogni tipo di esperienza.

La stanza dove viene praticato questo intervento è arredata con cuscini dove potersi adagiare e rilassare ed è arricchita da diversi elementi: stimoli vibranti, proposte visive di luci alternate o diffuse, prodotte da spot o proiettori, tubi a bolle, fasci di fibre ottiche, sfere di specchi, strumenti per la musica, aromi sia legati alla quotidianità (come il profumo del cioccolato o del caffè) che di altro tipo, come le essenze di erbe aromatiche. Come sottofondo la musica: suoni rilassanti e melodici accompagnano le altre proposte e creano l’ambiente.

Ogni persona coinvolta in questa esperienza riesce a trarre quello di cui ha bisogno partendo da quello che riesce a fare, favorita dall’estrema duttilità degli stimoli. In un ambiente del genere è possibile andare a sollecitare diverse aree dello sviluppo psicomotorio:

  • dal punto di vista cognitivo si possono migliorare l’attenzione e il linguaggio e si favorisce la consapevolezza di “essere causa”;
  • a livello affettivo-relazionale si promuovono il piacere e il gioco, si favorisce il rilassamento, si sperimenta sicurezza, curiosità, stupore e si facilita il rapporto partecipativo;
  • a livello comunicativo i ragazzi trovano la possibilità di esprimere le proprie scelte, rifiuti, accettazioni, desideri, emozioni e stati d’animo;
  • dal punto di vista motorio si favoriscono la manipolazione, la coordinazione oculo manuale e il movimento globale.

L’approccio Snoezelen per bambini con disabilità visiva

Nella nostra esperienza con bambini con deficit visivo, la stimolazione multisensoriale va a toccare principalmente i canali vicarianti rispetto a quello visivo: il tattile, l’uditivo, l’olfattivo e il cinestesico. Per fare questo, ci serviamo di vari mezzi e strumenti che attingiamo dalla tecnologia, ma anche di materiali e oggetti della vita quotidiana e di elementi che troviamo in natura. 

Per quello che concerne il ruolo svolto dai terapisti in genere viene richiesto di fungere da abilitatori. Bisogna guidare la persona verso il perseguimento di obiettivi prestabiliti di performance o di benessere favorendo forme di interazione calorosa, ma sempre rispettando le scelte e i ritmi della persona esposta alla Snoezelen.

Una stanza Snoezelen fai-da-te

L’approccio Snoezelen si sta diffondendo molto velocemente in varie realtà. Oggi è possibile trovarlo non solo in ambito assistenziale, riabilitativo ed educativo, ma è anche possibile ricreare questo ambiente magico a livello domiciliare. In commercio sono presenti diverse postazioni trasportabili, di una grandezza adatta per poter allestire spazi domestici. Una stanza o un angolo adibito allo Snoezelen a casa può portare grandi benefici al bambino e alla sua famiglia.

Ci sono diversi shop online dove trovare materiali per la stimolazione sensoriale, eccone alcuni tra i nostri preferiti:

Grazie alla specificità dei materiali è possibile creare un clima di distensione, benessere e di condivisione emotiva che non sempre risulta facile ricreare per le famiglie. Può essere sicuramente un valore aggiunto alle camerette dei nostri bambini, che in ogni momento possono essere trasportati in una realtà magica capace di trasmettere benessere e libertà.

Da recenti studi emerge che la partecipazione ad attività di stimolazione sensoriale – in contesti dedicati con la presenza di un operatore che facilita l’esperienza e di strumentazione adatta – sembra rilevarsi particolarmente utile per:

  • favorire il decremento dei comportamenti disadattivi, aggressivi e di autolesionismo;
  • incrementare i comportamenti adattivi (in particolare su abilità di comunicazione);
  • aumentare i livelli di benessere psico-fisico;
  • favorire l’incremento di esperienze relazionali positive tra caregiver e utenti.

Proprio come suggeriscono gli autori di questo metodo, in una stanza multisensoriale Snoezelen è importante “partire da ciò che il bambino è, da ciò che sa fare, dal suo modo di vedere, di gustare il mondo, con l’intento di progredire e camminare insieme”.

Bibliografia

Hulsegge e Verheul, Snoezelen:Another world. A practical book of sensory experience environments for mentally handicapped (1987)

Hutchinson, Sensory Environment and Experience – Some Ideas for their Application (1994)

Lancioni et al., Effects of Snoezelen room, activities of daily livingskills training, and vocational skills training on aggression and self-injury by adults with mental retardation and mental illness. Research in Developmental Disabilities (2004)

Quentin, O. Godderidge, B. D’Arfeuille P., Snoezelen “un monde de sens” (2010)

Shapiro e Bacher, Snoezeling. Controlled multi-sensory simulation. A handbook for practitioners. (2002)