La riabilitazione visiva nei bambini

Come si costruisce il percorso di riabilitazione visiva nei minori

Il percorso di riabilitazione visiva può essere molto differente in base al momento della vita in cui compare il problema alla vista. Nel caso di bambini e ragazzi, il problema visivo può incidere fortemente sul percorso di sviluppo; è quindi fondamentale intervenire in modo tempestivo e con un approccio che tenga in considerazione diversi aspetti:

  • l’aspetto sanitario – è necessario che il bambino cominci un percorso di riabilitazione che comprenda prestazioni specializzate, affiancando il training visivo con interventi di fisioterapia, logopedia e neuropsicomotricità;
  • l’aspetto pedagogico – è importante considerare anche altri aspetti oltre a quello puramente sanitario e affiancare il bambino e la sua famiglia con un supporto specifico;
  • l’aspetto sociale – diverse attività tra quelle proposte nel percorso di riabilitazione visiva dei bambini hanno come scopo quello di favorire l’integrazione, sia a scuola che in altri contesti.
La riabilitazione visiva nei bambini può comprendere diverse attività: in questo caso Edoardo allena il suo residuo visivo in una seduta di stimolazione nella stanza Snoezelen
Edoardo impegnato in una seduta di stimolazione visiva nella stanza multisensoriale Snoezelen

Per valorizzare al meglio le potenzialità del bambino o del ragazzo è importante che l’équipe di operatori parta da una attenta analisi della situazione e dell’età. Nella stesura del progetto riabilitativo si dovrebbe poter scegliere fra un ampio ventaglio di attività da includere.

La riabilitazione visiva nei bambini passa da attività più essenziali – di stampo puramente sanitario – e da altre di tipo più innovativo, molto efficaci nel completamento del progetto.

In particolare, tra le attività più specificamente sanitarie troviamo:

  • stimolazioni e training visivo – nel caso di bambini ipovedenti è importante fin da subito stimolare nel modo corretto il residuo visivo, per potenziare quel che rimane della vista e tenerlo in allenamento sotto la guida di un ortottista;
  • fisioterapia – quando la capacità visiva è molto ridotta o assente, anche lo sviluppo motorio del bambino ne risente ed è importante l’intervento del fisioterapista;
  • neuropsicomotricità – è importante accompagnare il potenziamento motorio del bambino con disabilità visiva con lo sviluppo delle capacità cognitive, comunicative e relazionali, per stimolarlo a esprimersi e comunicare al meglio;
  • logopedia – bisogna considerare che una disabilità visiva può rendere difficoltosi anche i processi di comunicazione e apprendimento, per questo serve anche il supporto del logopedista.

A questi trattamenti più marcatamente sanitari se ne possono affiancare degli altri – in base anche alle professionalità e competenze del Centro di riabilitazione che prende in carico il bambino o il ragazzo – che vanno a stimolare le capacità motorie, cognitive, relazionali e visive in maniera meno convenzionale:

Ci sono poi una serie di attività che preparano bambini e ragazzi alla conquista graduale di una sempre maggiore autonomia; in questo modo potranno affrontare la quotidianità – a scuola, nello sport, nel tempo libero – con serenità e stando al passo con i coetanei:

Infine, è importante che vengano inserite nel progetto di riabilitazione visiva del bambino anche specifiche attività di counseling psicologico – sia individuale che famigliare – e consulenze scolastiche con gli insegnanti per facilitare l’inserimento e l’integrazione a scuola.