La riabilitazione visiva

Che cos’è la riabilitazione visiva?

La riabilitazione visiva è un percorso disegnato a più mani: viene sviluppato con la partecipazione della persona con disabilità visiva – o la sua famiglia se si tratta di bambini – e di un gruppo di medici e terapisti di diverse discipline.

La riabilitazione visiva punta al raggiungimento di specifici obiettivi sul piano sanitario e sociale ed è un percorso fortemente personalizzato la cui definizione dipende da una molteplicità di variabili: oltre che dalla specifica problematica visiva dell’adulto o del bambino, anche da quali obiettivi la persona desidera raggiungere,  da quale periodo della vita sta affrontando e da  quali motivazioni è mossa.

Bambina che gioca con una luce in una stanza in penombra durante una seduta di stimolazione visiva
Isotta impegnata in una seduta di stimolazione visiva

Come si costruisce il percorso

Il primo passo di questo percorso è la “valutazione funzionale visiva”: una visita e un colloquio approfondito, effettuati da un oculista specializzato nell’ipovisione, da un ortottista e da uno psicologo. L’obiettivo è quello di arrivare a una valutazione globale della persona, guardando sì al suo problema visivo ma soprattutto  alle sue potenzialità e necessità, così da tarare in modo corretto gli obiettivi del progetto riabilitativo.

Segue la redazione di un progetto individuale e l’assegnazione a un gruppo specifico di specialisti nelle diverse discipline (riabilitatore di orientamento e mobilità, riabilitatore informatico, psicologo, tiflologo, ortottista, psicomotricista, logopedista e così via) per seguire il percorso riabilitativo della persona.

Il percorso si articolerà in incontri (sedute riabilitative), la cui cadenza sarà variabile in base agli obiettivi specifici  del progetto riabilitativo. In linea generale le attività di riabilitazione visiva puntano a:

  • ottimizzare l’uso del residuo visivo, attivando i sensi vicarianti della vista e le strategie compensative;
  • prevenire le conseguenze secondarie della disabilità visiva, ad esempio ritardi nello sviluppo quando si tratta di bambini, oppure innesti depressivi su adulti e anziani;
  • favorire lo sviluppo o il mantenimento di tutte le potenzialità della persona, promuovendo la massima autonomia possibile.

L’équipe, ovvero il gruppo di medici e terapisti che segue un progetto riabilitativo, si incontra periodicamente per monitorarne i risultati ed eventualmente intervenire con delle variazioni rispetto al piano iniziale di intervento.