La riabilitazione visiva negli adulti

Come si costruisce il percorso di riabilitazione visiva per adulti

La perdita della vista nelle persone adulte – giovani o anziane che siano – può avvenire in maniera repentina o più graduale. Nel primo caso, spesso si tratta di incidenti, eventi traumatici o malattie dal decorso molto rapido, mentre nel secondo caso siamo di fronte a patologie degenerative della vista, che man mano riducono acuità e campo visivo fino ad arrivare a rendere difficoltose le normali attività quotidiane.

Il percorso di riabilitazione visiva nelle persone adulte – giovani o anziane, non vedenti o ipovedenti – permette di apprendere strategie, imparare a usare strumenti e allenare il residuo visivo se presente, in modo da poter tornare a vivere la quotidianità in autonomia.

Con l’età adulta i bisogni di autonomia e integrazione si fanno differenti: l’obiettivo principale è di riconquistare la propria indipendenza in casa, ma anche in città, per negozi e al lavoro. La riabilitazione visiva per gli adulti è proprio questo: l’arte di individuare i bisogni specifici dell’individuo e costruire un percorso di accompagnamento verso la riconquista dell’autonomia.

Un utente adulto impegnato in una seduta di riabilitazione visiva, per imparare a usare un videoingranditore e tornare a leggere in autonomia
Imparare a usare un videoingraditore permette alla persona ipovedente di tornare a leggere in autonomia

Per valorizzare le abilità visive residue e sviluppare i sensi vicarianti quando la vista non c’è più esiste un ampio ventaglio di attività da includere nel progetto riabilitativo personalizzato:

  • addestramento all’uso degli ausili – una volta individuate le esigenze del paziente, sono moltissimi gli strumenti che possono aiutare nelle attività quotidiane, dalla lettura e scrittura all’uso del computer o dello smartphone e molto altro ancora. Il supporto degli operatori è fondamentale per capire quali ausili possono servire e per affrontare la formazione necessaria per imparare a usarli al meglio.
  • training visivo – nei casi di ipovisione è importante allenare il residuo visivo tramite una serie di attività che potremmo definire di ginnastica per gli occhi. Guidati dall’ortottista, potremo così imparare a sfruttare al massimo quel che rimane della vista, senza però rischiare di affaticarla più del dovuto.
  • addestramento all’autonomia e alle abilità di vita quotidiana – la disabilità visiva rende complicate anche le attività quotidiane più semplici, ma con l’affiancamento di operatori specializzati si possono imparare tecniche e strategie per tornare a fare in autonomia tutto ciò che facevamo prima. Con gli accorgimenti giusti cucinare, vestirsi, prendersi cura di sé anche senza vedere o con un piccolissimo residuo visivo non sarà più un problema.
  • sessioni di orientamento e mobilità – potersi muovere per la città in maniera autonoma è un passaggio fondamentale nel recupero della propria indipendenza. Per questo motivo i percorsi riabilitativi includono spesso delle sessioni in cui imparare a individuare punti di riferimento, costruire percorsi utili e usare strumenti dedicati.
  • sostegno psicologico – la disabilità visiva non pone una sfida solo sul piano dell’autonomia; per tornare a vivere una vita piena e serena bisogna affrontare anche l’aspetto psicologico ed è importante affidarsi a professionisti che siano specializzati sulla tematica.