Lavoro e disabilità visiva: quali sono le opportunità oggi?

Redazione

Scuola, lavoro, tempo libero

Trovare lavoro per giovani e adulti con una disabilità visiva può essere una sfida, ma la nostra esperienza ci racconta non solo che è possibile trovare un impiego, ma anche perseguire le proprie aspirazioni e ambizioni. A una condizione: bisogna effettivamente volersi mettere in gioco, non nascondersi dietro i propri limiti, sapere che le difficoltà fisiche possono essere superate con il supporto e gli strumenti adeguati.

In questo articolo vogliamo suggerire metodi, strumenti e percorsi per scoprire un orizzonte nuovo e possibilità differenti.

A fronte di un dato storico che vede le persone con disabilità visiva trovare lavoro quasi esclusivamente come centralinisti, con una postazione dedicata, non c’è da parte delle aziende la conoscenza delle potenzialità di impiego dei disabili visivi in ruoli diversi.

Le persone con disabilità visiva possono ricoprire con successo ruoli organizzativi e manageriali, svolgere incarichi legati al mondo della comunicazione e della formazione, ricoprire con entusiasmo ruoli nel settore artistico e dei media, in radio, come speaker o come tecnici del suono. Inoltre le persone con disabilità visiva possono cimentarsi anche in attività manuali – e non soltanto nel lavoro d’ufficio – grazie all’utilizzo del residuo visivo o imparando specifiche procedure che compensano l’assenza della vista.

Spesso per rendere una postazione di lavoro adatta a una persona con disabilità visiva bastano pochi accorgimenti e gli strumenti giusti.
Spesso per rendere una postazione di lavoro adatta a una persona con disabilità visiva bastano pochi accorgimenti e gli strumenti adatti per dare il giusto supporto

I limiti non sono rigidi e precostituiti. È interessante a tal proposito il risultato di una ricerca promossa dall’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Trento che, nel volume I ciechi non sognano il buio di Mauro Marcantoni (ed. Franco Angeli, 2008) raccoglie le numerose interviste a ciechi che ce l’hanno fatta, dall’avvocato di grido alla cantante, dall’informatico allo scultore affermato.

L’importanza del bilancio di competenze per trovare lavoro

Prima di iniziare a cercare lavoro, è molto importante che la persona con disabilità visiva abbia affrontato una fase di orientamento e uno specifico bilancio di competenze: in questo modo si avrà un quadro chiaro dei propri punti di forza e punti di debolezza, non solo legati alla disabilità.

Il bilancio di competenze disegna il quadro delle conoscenze e competenze specifiche, aiuta a rilevare risorse e limiti del candidato e apre una fase di autovalutazione per individuare delle aree di miglioramento.

Nel caso di un candidato con disabilità visiva il bilancio valuta in particolare:

AUTONOMIA GLOBALE

  • raggiungere puntualmente la sede di lavoro;
  • presentarsi al lavoro con un aspetto curato;
  • riconoscere e usare il denaro;
  • gestire la pausa caffè e la pausa pranzo;
  • essere autonomo nella gestione della firma;
  • utilizzare orologio, telefono fisso e mobile;
  • tenere in ordine il proprio spazio di lavoro.

COMPETENZE RELAZIONALI

  • capacità di comunicazione e ascolto;
  • flessibilità;
  • intraprendenza;
  • capacità di problem solving;
  • motivazione e disponibilità al ruolo;
  • capacità di lavorare in gruppo;
  • rispetto delle regole.

COMPETENZE TECNICHE

Specifiche del lavoro, acquisite nel percorso di studi o in precedenti esperienze lavorative.

Il collocamento lavorativo delle persone con disabilità

Il bilancio di competenze è uno degli strumenti utilizzati dai servizi territorialmente competenti rispetto al tema del collocamento delle persone con disabilità. La nostra normativa sul tema parla infatti di collocamento mirato, ovvero la collocazione delle persone con disabilità in impieghi compatibili con le proprie condizioni di salute e capacità lavorative, in modo da realizzare un inserimento proficuo tale da soddisfare da un lato le esigenze del soggetto e, dall’altro, le esigenze produttive dell’azienda.

Il collocamento mirato è quindi un complesso di strumenti tecnici e di supporto che consentono un’adeguata valutazione delle capacità lavorative dei disabili e il loro inserimento nel posto adatto, attraverso processi formativi e percorsi personalizzati tali da valorizzare le attitudini e le capacità residue.

L’azienda che decide – per assolvere a un obbligo di legge o per una scelta etica – di assumere una persona con disabilità si trova a dover attivare una selezione con delle incognite senza avere sufficiente esperienza o competenza interna.

È quindi importante anche per l’azienda rivolgersi ai servizi territorialmente competenti rispetto al tema del collocamento obbligatorio, per esplorare la disponibilità di persone disabili che possiedano qualifiche e abilità adatte a rispondere alle esigenze delle mansioni cui saranno destinati in azienda.

Sia per le persone con disabilità visiva alla ricerca di un lavoro che per le aziende alla ricerca di un candidato è fondamentale una consulenza di specialisti, in modo da favorire il match fra domanda e offerta e andare oltre lo stereotipo che vede il disabile visivo impiegato solo come centralinista telefonico.