Domande frequenti

DA SAPERE

Che cosa si intende per riabilitazione visiva?

La riabilitazione visiva è un percorso sviluppato da un team di medici e terapisti insieme alla persona con disabilità visiva ed è fortemente personalizzato: oltre alla specifica problematica visiva dell’adulto o del bambino, bisogna tenere presente anche quali obiettivi la persona desidera raggiungere, quale periodo della vita sta affrontando e quali motivazioni la spingono.

Il percorso inizia con una “valutazione funzionale visiva” per analizzare la capacità visiva residua, le potenzialità e le necessità del paziente. Si passa poi alla costruzione di un progetto riabilitativo che può comprendere diverse tipologie di attività con terapisti specializzati: l’ortottista, il tecnico della riabilitazione informatica, lo specialista in mobilità e orientamento o autonomie personali, lo psicologo, ma nel caso di bambini anche sedute con il fisioterapista, il logopedista e il neuropsicomotricista.

Per saperne di più sulla costruzione del percorso di riabilitazione visiva puoi leggere questo articolo, mentre qui puoi approfondire le proposte di trattamento dedicate ai bambini, e qui le tipologie di percorso per adulti e anziani.

Posso tornare a leggere, usare lo smartphone o il computer anche se sono ipovedente o non vedo più?

Certo, grazie a software specifici, agli ausili giusti e al training specifico con degli operatori specializzati le persone con disabilità visiva – non vedenti, ipovedenti lievi o gravi – possono utilizzare senza problemi i dispositivi tecnologici, leggere il giornale o un libro, cucinare, prendere i mezzi per muoversi in autonomia e vivere una vita pienamente indipendente.

Usare un ausilio o sforzare il residuo visivo può farmi peggiorare?

No, se fatto nel modo corretto e con l’ausilio giusto. È importante allenare il residuo visivo durante le sedute riabilitative con l’ortottista ed eseguire anche a casa gli esercizi proposti, seguendo le indicazioni fornite durante i trattamenti in ambulatorio.

Sarà poi il terapista a indicare l’ausilio corretto – un occhiale nei casi in cui risulti utile, il videoingranditore o altre soluzioni – e a insegnare come utilizzarlo al meglio.

Come posso mantenere la mia autonomia anche se non vedo più?

Perdere la vista non significa dover smettere di fare ciò che facevamo prima: si può continuare a vivere una vita piena e autonoma, basta sapere come fare. Le sedute di mobilità e orientamento ci permetteranno di imparare a muoverci in sicurezza prima in casa, poi all’esterno e sui mezzi pubblici; le sessioni di autonomia personale ci aiuteranno a trovare strategie, imparare tecniche e scoprire ausili per tornare a prenderci cura della nostra persona, della casa, a cucinare o fare la spesa; infine la riabilitazione informatica ci aiuterà a tornare a utilizzare il computer, il tablet o lo smartphone grazie a semplici accorgimenti, comandi da tastiera o alla sintesi vocale.

COME FARE PER

Come posso ottenere il riconoscimento dell’invalidità?

Le persone con disabilità possono richiedere l’accertamento del proprio handicap, in modo da ottenere alcuni benefici: infatti se la percentuale di invalidità riconosciuta supera il 74% si può avere diritto a indennità, assegni o pensioni. È importante però richiedere il certificato di invalidità anche per poter accedere ad agevolazioni fiscali, permessi, assistenza sanitaria e collocamento obbligatorio al lavoro.

La richiesta di riconoscimento dell’invalidità – che può essere invalidità civile, cecità civile, sordità, handicap o disabilità – va presentata all’INPS e i passaggi da fare non sono complessi. Trovate tutte le indicazioni su come fare in questo articolo.

Come faccio a farmi prescrivere un ausilio? Posso averlo tramite il Sistema Sanitario Nazionale?

La prescrizione di un ausilio per la riabilitazione visiva può essere fatta solo da un medico specialista del Sistema Sanitario Nazionale – dipendente o convenzionato – a seguito di un’attenta valutazione clinica e all’interno di un programma riabilitativo.

In alcuni casi specifici gli ausili possono essere concessi tramite il Sistema Sanitario Nazionale, in modo che non sia l’utente a doversi fare carico della spesa. Nel caso degli ausili dedicati alla riabilitazione visiva è necessario essere in possesso del riconoscimento di invalidità civile da parte dell’INPS, con l’indicazione di cecità o ipovisione grave.

Mio figlio/a inizia la scuola, riuscirà a imparare a leggere e scrivere anche se ha una disabilità visiva? Ci sono degli strumenti che possono aiutarlo/a? Devo acquistarli o possono essere prescritti tramite il Sistema Sanitario Nazionale?

Con il supporto di ausili tecnologici adeguati – primo fra tutti il computer – i giusti software e l’affiancamento degli operatori della riabilitazione sarà sicuramente possibile affrontare il percorso scolastico anche in presenza di una disabilità visiva. Gli strumenti a supporto degli studenti non vedenti o ipovedenti sono diversi e grazie alla consulenza dei terapisti sarà possibile non solo individuare quelli più adatti, ma anche affrontare il training specifico per imparare a utilizzarli in piena autonomia e padroneggiarli al meglio.

Ci sono diversi ausili che possono essere prescritti tramite il Sistema Sanitario Nazionale; ogni Regione in genere prevede anche dei finanziamenti a bando per sostenere il percorso scolastico di bambini e ragazzi con disabilità con gli strumenti più adatti, ma è bene rivolgersi all’équipe riabilitativa del bambino per avere supporto nelle pratiche specifiche.

Sono ipovedente o non vedente, quali sono i miei diritti sul luogo di lavoro?

La legge n. 68 del 12 marzo 1999 si occupa dell’integrazione lavorativa delle persone con disabilità e prevede servizi di sostegno e collocamento mirato. Per quanto riguarda le persone non vedenti, questa normativa si aggiunge alla legge 113/85 che prevede il collocamento obbligatorio di centralinisti telefonici non vedenti all’interno degli enti pubblici.

Per lavorare con efficacia e in una situazione agevole, la persona con disabilità visiva può necessitare di un adattamento della postazione di lavoro secondo i principi dell’ergonomia. Ciò significa adattare l’ambiente di lavoro alle caratteristiche delle persone, tenendo conto delle loro capacità e limitazioni. 

Questi interventi in azienda sono regolati ai sensi del Decreto Legislativo 81/08, che obbliga i datori di lavoro ad adottare provvedimenti che incontrano le esigenze delle persone con disabilità e promuovono l’uguaglianza tra i lavoratori.

Come posso fare per accedere ai vostri servizi di riabilitazione? Quali documenti mi servono?

Per sapere come accedere ai nostri servizi potete chiamare il nostro centralino al numero 010.83421 dal lunedì al venerdì tra le 8.30 e le 16.30 e chiedere di parlare con l’assistente sociale Roberto Tocci, referente sia per il Centro ambulatoriale di Riabilitazione per adulti che per minori.

L’assistente sociale fornirà tutte le informazioni del caso, generiche e specifiche, in un primo colloquio telefonico – o fissando un appuntamento in presenza se la situazione lo richiede – indicando la procedura corretta da seguire e la documentazione necessaria per l’accesso ai servizi, sia in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale che privati.